L’associazione Il Serraglio si propone come custode di un’anima contemporanea che voglia emergere dall’afasia generale, creando una rete partecipativa con la gente e con gli operatori (spesso migranti) e con tutti coloro che sono interessati al processo di rinascita culturale. L’immagine è la protagonista principale delle attività dell’associazione pugliese con progetti di promozione cinematografica, rassegne tematiche e laboratori di linguaggio cinematografico con gli alunni delle scuole di ogni ordine e grado.
Dal 17 al 21 agosto l’associazione, in collaborazione con Apulia Film commission e Regione Puglia nell’ambito del piano straordinario Custodiamo la cultura in Puglia, darà vita alla 17esima edizione di Vicoli Corti – cinema di periferia di Massafra (Taranto). Il direttore artistico Vincenzo Madaro ha concepito 4 giorni di visioni cinematografiche e di eventi collaterali che coinvolgeranno diverse realtà sul territorio.
Il cuore della kermesse è il concorso di cortometraggi italiani. Dopo le diverse proiezioni in Piazza Santa Medici, nella serata del 19 agosto la giuria composta dal regista Giuseppe Carrieri, la storica dell’arte Cristina Principale, dall’attore Andrea Simonetti e dalla presidente Nadia Kibout (attrice e regista) proclamerà il vincitore tra: L’uovo di Daniele Grassetti, La tecnica di Clemente De muro e Davide Mardegan, Buon compleanno Noemi di Angela Bevilacqua, L’uomo materasso di Fulvio Risuleo, Warsha di Danie Bdeir, Piazzale d’Italia di Enea Zucchetti, Non esattamente Ken Loach di Stefano Moscone, Diorama di Camilla Carè, Datsun di Mark Albiston, Natia di Roberta Spagnuolo, Free Town di Pietro Malegori, Memoir of a veering storm di Sofia Georgovassili, Tu sei bello come una stella di Monica Giordano.
Tanti anche i titoli presenti nel concorso internazionale di lungometraggi, con la presentazione di opere di grande pregio. Il 20 agosto la prima di Alcarras di Carla Simòn con Jordi Pujol Dolcet e Anna Otin, premiato con l’Orso d’oro all’ultima edizione del Festival di Berlino 2022. Il piccolo villaggio del titolo, nella regione della Catalogna è ricco di frutteti e la famiglia Solè da diverse generazioni si prende cura di un grande appezzamento, anche se non ne è la proprietaria. Una crisi profonda li compirà quando il proprietario decide di abbattere gli alberi per sostituirli con i più produttivi pannelli solari.
Dall’Ucraina due film: Bad Road di Natlya Vorozhbit con quattro storie ambientate lungo le strade del Donbass in guerra e Stop Zemlia di Kateryna Gornastai che concentra la narrazione, senza soluzione di continuità tra finzione e documentario, sulla realtà di alcuni giovani adolescenti. Sempre su dei ragazzi ma nati e cresciuti in Colombia si sviluppa Monos di Aljandro Landes. A prima vista sembrano solo un gruppo di ragazzini che giocano a fare i soldati. Invece si tratta dello scenario iniziale di una missione delicatissima; i sette adolescenti protagonisti hanno con sé una prigioniera, una donna americana che chiamano semplicemente “la dottoressa”. La debbono detenere per conto di una non meglio specificata Organizzazione. Debbono anche però mungere e trattare bene una mucca che si chiama Shakira. Quando quest’ultima muore i segnali di morte iniziano ad addensarsi sul gruppo. In Courer di Kenneth Mercken l’adolescente protagonista è Felix, giovane promessa belga delle due ruote, cresciuto all’ombra del padre ciclista, ossessionato dalla competizione.
Corposo il numero di ottimi documentari presenti in tale sezione: The new gospel di Milo Rau che si interroga su come risponderebbe oggi il mondo del 2022 al ritorno del figlio di Dio sulla terra. Con Das Neue Evangelium, Milo Rau mette in scena una “rivolta della dignità”. Guidato dall’attivista politico Yvan Sagnet, il movimento sta combattendo per i diritti dei migranti arrivati in Europa attraverso il Mediterraneo. Celle qui restent di Ester Saaratore invece racconta le donne-fotografe riunite davanti al Ministero degli Interni e all’Ambasciata d’Italia a Tunisi che hanno mariti e fratelli scomparsi mentre emigravano in barca verso l’Europa durante la Primavera Araba e che vogliono conoscere la verità su quanto accaduto ai loro cari. Lo svizzero Gabriel Tejedor in Kombinat viaggia nel cuore della Russia, nella zona delle acciaierie per conoscere le storie di chi vive nello storico polo industriale dell’ex Unione Sovietica, uno dei più grandi in Russia e anche dei più inquinati. Infine il regista Kim Longinotto rende omaggio in Shooting the mafia, alla vita e carriera di Letizia Battaglia, dal lavoro sulle strade per documentare i morti di mafia, all’impegno in politica con i Verdi e la Rete, Battaglia è stata una figura fondamentale nella Palermo tra gli anni Settanta e Novanta.
Nella sezione lungometraggi italiani, tante tra le migliori opere presentate alle ultime edizioni del Festival di Cannes e della Mostra internazionale del cinema di Venezia. Segnaliamo Piccolo corpo di Laura Samani, uno dei film più apprezzati della scorsa stagione. La regista, premiata con il David di Donatello come miglior regista esordiente, ha raccontato la storia della giovane Agata che perde la figlia appena nata ma non vuole che la creatura sia condannata al limbo per l’eternità, così inizia un viaggio per raggiungere la chiesa di montagna dopo i neonati vengono riportati in vita solo per un primo e unico respiro, il tempo di ricevere il battesimo e salvare così la loro anima. L’apprendistato di Davide Maldi invece ha come protagonista Luca che le montagne le lascia per studiare e crearsi un futuro diverso frequentando una rinomata scuola alberghiera. E ancora Il mio corpo di Michele Pennetta, il drammatico Spaccapietre dei fratelli De Serio con un intenso Salvatore Esposito e A chiara del talentuosissimo Jonas Carpignano.
Segnaliamo tra i tanti eventi collaterali la masterclass del regista Giuseppe Carrieri dal titolo: “La cura dello sguardo: il regista e l’immagine dei desideri” che potrà essere seguita da un massimo di 15 partecipanti. La masterclass esplorerà il vero senso che si cela dietro questo ruolo, tanto centrale quanto misterioso. Ed è proprio dal mistero che si comincerà un percorso di suggestioni che ci farà comprendere come “dirigere” non vuol dire solo gestire una troupe, ma anche rivelare quello che deve ancora esistere. Visionario, un po’ sciamano incantatore, terapeuta, ma anche organizzatore, il regista non gira film, li crea.
La kermesse avrà inizio il 17 agosto alle 19.30 con il reading e installazione sonora attraverso gli scritti di Pier Paolo Pasolini: “… Alla ragione e alla speranza” a cura del Teatro Le Forche con Giorgio Consoli, Erika Grillo e Giancarlo Luce.
Tutti gli eventi e le proiezioni sono ad ingresso gratuito.
Per maggiori informazioni e il calendario completo delle proiezioni e degli eventi, rimandiamo al sito della kermesse: www.vicolicorti.it