Titolo originale: The Devil on Trial
Regia: Chris Holt
Soggetto: Chris Holt
Sceneggiatura: Chris Holt
Fotografia: Brendan McGinty
Cast: Carlo Adamo, Hannah Mae Beatty, David Glanzer, Debbie Glatzel, Foster Hamilton, Adam Hunt, Arne Cheyenne Johnson, Kathy Rupcic, Victor Serfaty, Susannah Spearin, Beckett Stortini, Raine Van Elsacker
Origine: Regno Unito
Durata: 81’
Anno: 2023
Piattaforma: Netflix
Brookfield, 1981. Alan Bono viene accoltellato dal giovane Arne Johnson. Il ragazzo viene arrestato, tuttavi egli si dichiara innocente, giustificando le sue azioni con una possessione demoniaca. Il documentario, tra ricostruzioni e filmati d’archivio, ripercorre quella storia attraverso interviste ai protagonisti di quelle vicende, i quali hanno modo di fornire la propria testimonianza su quanto accaduto.
È orami evidente quanto il documentario non sia più vincolato alla propria categoria, limitandosi solo a un resoconto canonizzato di fatti veramente accaduti o a seguire con l’occhio della macchina da presa la realtà. Con l’apertura a un pubblico mainstream, questo cinema si allarga alla contaminazione con altri generi, talvolta dialogando in modo diretto con il cinema di finzione. Esemplificativo in tal senso è The Devil on Trial – Processo al diavolo, film che ripercorre, attraverso le testimonianze di chi l’ha vissuto, il caso di Arne Johnson, diciannovenne che nei primi anni Ottanta si difese dall’accusa di omicidio sostenendo di essere stato posseduto dal demonio.
Tutto ciò è avvenuto a Brookfield, nel Connecticut, quando Alan Bono, responsabile del canile locale, viene colpito a morte da quattro coltellate inferte da Arne, all’epoca fidanzato con Debbie Glatzel, assunta lì come toelettatrice. Una volta arrestato, nel processo che ne segue, il ragazzo si dichiara non colpevole, sostenendo che la sua mano fosse mossa dal diavolo, entrato nel suo corpo durante l’esorcismo condotto dai coniugi Ed e Lorraine Warren a David Glatzel, il fratello dodicenne di Debbie.
Tra interviste e ricostruzioni, il film, diretto da Chris Holt, alterna i toni e si muove all’interno di generi differenti, saltando dall’horror al true crime, passando per il film giudiziario. È percepibile quanto la realizzazione del documentario subisca le influenze dell’intera produzione filmica a sua volta originata dal caso trattato. Il ritmo, la regia, la costruzione della tensione nelle sequenze di ricostruzione provengono chiaramente da The Conjuring – Per ordine del diavolo, terzo capitolo della ben nota saga horror, in un circolo dove la cronaca ispira la fiction e a sua volta la fiction ispira il resoconto di quanto avvenuto.
Il film riflette sulla spettacolarizzazione della realtà, presa e trasformata di fatto in racconto, portando lo spettatore, così come gli stessi intervistati, a interrogarsi se quanto accaduto sia frutto davvero dell’intervento del maligno o solo della macchinazione e del raggiro di una famiglia per mano di una coppia di truffatori. Se solo la pellicola fosse riuscita a mantenere per l’intera durata tale ambiguità! Purtroppo, invece, più si prosegue, più l’ottica dell’autore diventa evidente, venendo meno quell’apparato che porta a chiedere cosa sia vero e cosa sia falso.
Luca D’Albis
Voto: ★★