Regia: Daniel O’Hara e Hannah Quinn

Soggetto: dal libro Stay Close di Harlan Coben

Sceneggiatura: Danny Brocklehurst

Genere: Thriller

Cast: Cush Jumbo, James Nesbitt, Richard Armitage, Sarah Parish, Bethany Antonia, Jo Joyner, Daniel Francis, Eddie Izzard.

Durata: 8 episodi di 40-45 minuti

Origine: UK, USA

Anno: 2021

Piattaforma: Netflix

Megan Pierce ha tre figli e sta per sposare Dave, il loro padre, con il quale vive ormai da sedici anni. La sera del suo addio al nubilato, rientrando a casa (nell’immaginaria città di Ridgewood), trova un biglietto e una bottiglia di spumante davanti alla porta. Sulla busta, un nome: Cassie, e nel cartoncino neanche una parola. La videocamera dell’impianto d’allarme mostra una indecifrabile figura incappucciata. L’episodio procede per rivelazioni, e in breve si apprende che in passato Megan si chiamava Cassie, portava una vistosa parrucca bionda e faceva la spogliarellista al Vipers, un locale notturno. Era fidanzata con un fotografo, Ray Levine, ma a un certo punto, improvvisamente, l’aveva abbandonato, rompendo i ponti con tutti e senza dare spiegazioni. Sarà lei stessa, ora che la sua vecchia identità sta riemergendo, a dire che l’aveva fatto per sfuggire a un uomo, Stewart Green, scomparso subito dopo, mai più ritrovato e adesso, forse, misteriosamente ritornato. Nel frattempo il detective Broom, che a suo tempo si era occupato del caso Green, è alle prese con un’altra sparizione, quella di Carlton Flynn, ventenne, svanito nel nulla proprio all’uscita dal Vipers. Broom è colpito da un particolare: la data in cui i due uomini scompaiono è la stessa, la sera del carnevale, ma in mezzo ci sono diciassette anni. I due casi sono collegati? E qual è la stella filante che li lega?

Stay Close è la quinta serie targata Netflix (in tutto finora sono nove) tratta da un romanzo di Harlan Coben. La protagonista, come spesso accade nei romanzi di Coben, è un personaggio femminile affascinante, enigmatico e intenso, che in questo caso si avvale della forte presenza scenica di Cush Jumbo, e la vicenda ruota intorno a lei con un ottimo cast di attori che creano un contesto credibile e intrigante, tra case suburbane e foreste intricate alle spalle della costa (inglese, a differenza del romanzo che è invece ambientato negli Stati Uniti), dove risaltano un gigantesco monumento a forma di testa e una ruota panoramica.

Nel prologo spiccano i suoni e i colori chiassosi del carnevale, delle maschere, delle bevande, dei volti truccati nel mondo luccicante del Vipers, sullo sfondo spettrale della notte tra gli alberi spogli dell’inverno, come per avvertire chi guarda che niente è come sembra e che tutti hanno qualcosa da nascondere, perché il passato è passato ma non sparisce mai del tutto, come dice Lorraine, la proprietaria del Vipers, a quella che conosceva come Cassie e che ora ritrova come Megan. E quando finalmente si scoprirà se l’atteso cliffhanger che chiude il primo episodio è accompagnato dall’espressione sofferta di Ray, o dal volto acerbo di Kayleigh, la figlia maggiore di Megan, o dall’atteggiamento malinconicamente burbero del detective Broom, o ancora dallo sguardo dolce di Lorraine, non si rimarrà certo delusi. Si vorrà soltanto saperne di più.

Voto: ★★★

Lucia Corradini