Regia: Nimer Rashed, Isher Sahota

Soggetto: dal libro “Missing You” di Harlan Coben

Sceneggiatura: Victoria Asare-Archer

Genere: Thriller

Cast: Rosalind Eleazar, Jessica Plummer, Richard Armitage, Lenny Henry, Steve Permebrton, Marc Warren, Samantha Spiro, Lisa Faulkner, Mary Malone, Ashley Walters

Durata: 5 episodi di 41’-46’ minuti

Origine: Frean Bretagna, Usa

Anno: 2024

Piattaforma: Netflix

La detective Kat Donovan è professionalmente efficace e decisa ma nella sua vita pesano due mancanze. Il padre, anch’egli detective, è stato ucciso in servizio e colui che è in stato di detenzione da 11 anni si rifiuta ostinatamente di rivelare le ragioni dell’omicidio. Non vuole cioè dire se ha avuto un mandante e quali motivazioni erano state addotte per fargli compiere il crimine. Poco dopo il fatto Kat era stata lasciata da Josh, l’uomo con il quale stava per sposarsi. Josh da un giorno all’altro era sparito senza più lasciare traccia. Da allora la donna ha avuto solo rapporti occasionali. Ora un’amica, preoccupata per lei, la invita ad entrare in un sito di appuntamenti dove magari potrebbe trovare l’anima gemella. Vi individua invece la presenza proprio di Josh. A questo punto è a un bivio: cercare di contattarlo per ottenere finalmente una spiegazione o lasciar perdere? Sull’altro versante apprende che l’assassino del padre è prossimo a morire. Con l’aiuto di una persona che lavora nel carcere potrebbe finalmente avvicinarlo e ottenere l’informazione che la tormenta.

Cominciamo con il dire che Harlan Coben (ampiamente tradotto in Italia) è un autore che ha avuto già otto serie (mai superiori alle otto puntate) realizzate da Netflix prima di questa e che l’accordo editoriale ne prevede altre tre.

A giudicare dal pilot della serie in oggetto (e anche se non si conoscono le precedenti e non si è letto nessuno dei suoi romanzi) si può ritenere che le ragioni per un così stretto ed ampio connubio tra la piattaforma e l’autore abbia le sue ragioni.

Tutto viene delineato con la dovuta chiarezza e, al contempo, lasciando aperte numerose porte alle congetture dello spettatore. Innanzitutto viene definito il carattere della protagonista. Una detective pronta ad intervenire ove si richiede la sua azione anche se non programmata (vedasi il prologo). Una donna ormai disillusa sugli uomini che si può anche portare a letto ma senza alcuna prospettiva futura dopo ciò che le è accaduto con quello che avrebbe dovuto divenire il compagno di una vita. Una single che ha amiche sia sul lavoro che fuori pronte a starle vicino anche se impicciandosi un po’ della sua vita sentimentale.

La struttura poi la inserisce in un’azione di detection alla ricerca di un uomo di cui restano poche tracce. In fondo quello è il suo lavoro. Ci sono poi le due detection che invece la coinvolgono direttamente. Una che ha continuato a coinvolgerla  come figlia (anche se chi le sta intorno, madre compresa, la invita a non insistere) e l’altra che riemerge dal passato e al cui richiamo non resiste (sempre con il bisogno di fare chiarezza). Il finale di puntata offrirà ad entrambe le situazioni il giusto cliffangher per invitare alla prosecuzione della visione.

Voto: ★★★ e ½

Giancarlo Zappoli