Titolo originale: Släpp taget
Regia: Josephine Bornebusch
Sceneggiatura: Josephine Bornebusch
Genere: Drammatico
Cast: Josephine Bornebusch, Pål Sverre Hagen, Sigrid Johnson, Olle Tikkakoski Lundström, Leon Mentori, Tone Danielsen
Durata: 110’
Origine: Svezia
Anno: 2024
Piattaforma: Netflix
Sinossi
Dopo aver servito la cena, una sera Stella deve gestire la figlia adolescente che ha appena falsificato la sua firma per partecipare a un concorso di pole dance e che le urla addosso, un figlio più piccolo che non abbandona mai la sua maschera di wrestling e un marito apatico che vuole il divorzio. Prima di decidere cosa fare della loro relazione, la donna impone al marito un viaggio di due settimane, durante le quali vorrebbe che fingessero che nulla stia succedendo, in particolare per amore della figlia. Se da un lato è prevedibile che, superate le tensioni iniziali, questo viaggio li aiuterà a ritrovarsi e darà la possibilità al padre di avere nuovamente un ruolo all’interno della famiglia, l’happy end non è previsto perché un ostacolo più grande impedirà loro di tornare ad essere quelli che erano. Il motto “Let go” – che dà il titolo al film – non resterà solo un consiglio, ma sarà una lezione da imparare sulla propria pelle.
Le partenze in famiglia all’aeroporto sono spesso fonte di stress per chi organizza le vacanze. Raramente, tuttavia, capita di dover giustificare la presenza di un cacciavite e di un coltello nello zaino e nella tasca dei propri figli. Dopo i primi minuti di film, in cui è impossibile non provare empatia per la madre che ha tutti contro, ci si potrebbe chiedere se la decisione di accompagnare una figlia (che vorrebbe andarci da sola) a un concorso di pole dance sia giusta e forse anche opportuna. Soprattutto perché sono tutti e quattro sull’orlo di una crisi generale e nessuno sembra avere voglia di stare con gli altri. Josephine Bornebusch – che ha scritto e diretto il film – interpreta meravigliosamente anche il personaggio di una madre che negli anni ha imparato a gestire casa e figli senza chiedere aiuto, ma che ha allo stesso tempo alimentato un sentimento di rabbia verso il coniuge, il quale ha finito per considerarsi un estraneo per la sua famiglia. Basta tuttavia che esploda il primo litigio – che svela finalmente i sentimenti di entrambi – per far sì che il rapporto cambi. Il padre si avvicina con pazienza e determinazione ai figli, imparando a conoscerli e ritrovando il piacere di stare con loro; la madre si concede una pausa dalle responsabilità, posizionandosi ora lei stessa al di fuori della famiglia, quasi preparando quello che sa che sta per accadere.
Ci sono tutte le manifestazioni d’amore possibile in questo film drammatico ma tenero e vero, in cui molte coppie potranno riconoscersi. Bravi tutti, ma soprattutto la regista – che ha collaborato anche a tre puntate della serie di successo Baby Reindeer – a mettere in scena in modo equilibrato e credibile tutte le fatiche e le gioie di tre generazioni che a turno diventano sostegno una per l’altra, a volte aggrappandosi forte (come al palo della pole dance) e a volte allontanandosi (come può capitare che il destino imponga).
Voto: ★★★★
Claudia Bersani