Canonico
Valutazione: 6/10
Creatore della serie: Peppe Toia
Genere: comedy
Regista pilot: Peppe Toia
Sceneggiatori: Mario Bellina, Peppe Toia
Interpreti: Michele La Ginestra, Federico Perrotta, Andrea D’Andreagiovanni, Federico Lima Roque, Maria Teresa Pascale, Elisabetta Mandalari, Alessandro La Ginestra, Eugenia Bardanzellu, Fabio Ferrari
Network: TV2000
Durata episodio: 20’
Origine. Italia
Anno: 2021
Uscita (prima nel mondo + prima in Italia): 14 dicembre 2021
Titoli di testa: quasi inesistenti. Poche immagini che ricordano una chiesa e si chiudono su una pisside
Script: struttura molto lineare con episodio autoconclusivo a cui segue un cliffhanger
Ritmo narrativo: Pacato e privo di accelerazioni
Locations; un’immaginaria parrocchia nel paese di Roccapalumba che esiste realmente in Sicilia ma che non connota regionalmente l’azione
Recitazione: adeguata all’impianto narrativo e a uno script dalle battute molto colloquiali
Musica: di accompagnamento
Originalità delle soluzioni narrative/formali: nessuna particolare originalità (se si esclude il versante produttivo)
A Roccapalumba è in atto il consiglio pastorale con il nuovo parroco don Michele. Ne fanno parte Bruno Mariotti, un volontario che si occupa della parte amministrativa della parrocchia, il vice parroco che è un sacerdote giovane di colore, Gianluca il sacrestano e don Michele che è arrivato da qualche settimana. Il pilot si apre con questa riunione in cui l’amministratore vuole mettere nuovi fiori come arredo, il sacrestano si occupa di un gradino su cui spesso i fedeli inciampano e il viceparroco vuole ammodernare dal punto di vista dell’impiantistica.
Don Mihele pensa invece che i soldi vadano investiti nel migliorare l’oratorio. Ga però un problema ulteriore: non ha una perpetua e la canonica è piuttosto in disordine. iInizialmente dice che cosa deve fare un sacerdote cioè proclamare il Vangelo nella quotidianità( ci sono due che stanno litigando e lui cerca di portare pace). Bisogna poi santificare sempre anche quando non se ne ha voglia e poi bisogna guidare il popolo cristiano come farebbe un buon pastore.
Un padre non giovanissimo gli va a presentare il suo problema: ha una figlia che non studia, non ha amici e ama solo dipingere; a lui sembra che stia buttando via il suo tempo. La ragazza nel frattempo in esterno sta iniziando un murale con lo spray sulla facciata di un piccola edificio che si trova nel cortile. Colloquiando con don Michele gli fa un ritratto mentre lui le sta parlando dicendole che praticamente non lo ascolta nessuno. La ragazza è convinta che invece durante la messa in tanti lo ascoltino mentre è lei a non essere ascoltata da nessuno. Lui le dice che potrebbe frequentare la parrocchia ma non è che il volontario sia tanto disponibile ad avere gente in giro per cui lei dice di preferire stare a casa a disegnare.
Il vescovo telefona a don Michele per sapere se si è ambientato Lui dice che avrebbe preferito rimanere a Roma, la sua città. Il superiore invita a meditare e a trovare la sua strada anche in quella parrocchia. Mentre si appresta a fare un giro in bicicletta il parroco incontra una giovane donna che lo vede in tenuta da ciclista e non pensa che sia un sacerdote. La donna si chiama Eleonora Persiano ed è la psicologa di tutta la valle e vuole parlare con lui. Si dichiara atea con molta fede nella scienza e gli comunica di essere venuta a sapere che hanno portato da lui Giovanna, la ragazza che dire che disegna che è una sua paziente. In accordo con la psicologa decidono di farle dipingere l’intera facciata del piccol edificio che c’è nel cortile della parrocchia dandole anche i colori spray necessari. Durante l’omelia della messa don Michela comunica ai suoi collaboratori (ci sono quasi solo loro in chiesa) che i soldi verranno spesi per ristrutturare l’oratorio. La ragazza intanto ho fatto un bel lavoro sulla facciata del piccolo edificio decorandolo con le scritte Dio e God e con fiori. Uno dei suoi colori spray verrà utilizzato per segnalare il gradino pericoloso. La prossima decisione che attende il sacerdote è la scelta della perpetua.
Ha fatto notizia (tanto da essere riportata dall’ANSA) questa serie. Sia per il contenuto (la vita quotidiana di un parroco e dei suoi parrocchiani senza che debbano necessariamente accadere fatti delittuosi) sia per la produzione. Si tratta infatti della prima serie interamente coprodotta da TV2000, la rete televisiva vaticana. La linea che sembra essere quella adottata è quella della serie che potremmo definire anche se non propriamente ‘soap’. Le prime 20 puntate prodotte vanno in onda dal lunedì al venerdì in orario preseralee si rivolgono a un pubblico già ben identificato dalla produzione essendo quello che segue i programmi dell’emittente. L’obiettivo è quello di raccontare, attraverso la presenza di un attore di fiction (e non solo) già rodato come Michele La Ginestra, la vita quotidiana di una piccola parrocchia di campagna con i suoi problemi ma anche con le possibili soluzioni. La figura del nuovo parroco si differenzia, almeno nel pilot, da quella dei suoi collaboratori. Mentre questi ultimi sono dei caratteri piuttosto marcati il suo è un ruolo di mediatore bonariamente meditativo e consapevole del proprio non sempre facile compito. La presenza della ragazza che ama l’arte muraria nel primo episodio apre lo spazio a due possibili impianti narrativi: o la si ritroverà come uno dei personaggi degli episodi successivi oppure si tratterà di una situazione autoconclusiva. Il cliffangher non può che essere ‘canonico’: la ricerca della perpetua che, grazie Manzoni, ha assunto quel nome e si caratterizza come un personaggio non di poco conto nella vita di un sacerdote.
Giancarlo Zappoli