Festival di Cannes 2024 – Un certain regard
Regia: Konstantin Bojanov
Sceneggiatura: Konstantin Bojanov
Interpreti: Sebita Adhikari, Pramod Agrahari, Mihir Agrawal
Origine: Svizzera, Bulgaria, Francia, Taiwan, India, 2024
Nel cuore della notte la prostituta Nadira fugge da un bordello di Nuova Delhi dopo aver accoltellato a morte un sovrintendente di polizia. Si rifugia nel nord dell’India cambiando il suo nome, di origine musulmana, in quello Indù di Renuka. Qui è costretta a riprendere la professione per poter vivere ma incontra la giovane Devika, condannata a sua volta a un futuro di prostituzione, di cui si innamora.
Se si guarda ai Paesi che hanno prodotto il film e alle origini del regista si potrebbe essere indotti a pensare di trovarsi dinanzi a uno sguardo troppo esterno rispetto alla realtà del subcontinente asiatico. Invece il film di Bojanov non solo riesce a rendere la situazione senza cadere in facili folklorismi ma legge anche l’universo femminile e la condizione di sottomissione accolta, quasi come un volere del destino a cui non potersi opporre, dalla madre e dalla nonna della giovane Devika.
Di fronte a lei sta la coriacea Renuka che ha un omicidio sulle spalle (la stanno cercando) e la consapevolezza di non aver mai potuto amare fino a quando non conosce la ragazza, infrangendo con lei un tabù (con un semplice bacio) che il maschilismo degli uomini, imposto e quasi inculcato alle donne non può vedere violato. Su questa situazione di base si inserisce la principale figura maschile che non solo pensa di poter spadroneggiare a proprio piacimento nel quartiere della prostituzione ma è anche una personalità di spicco sul piano politico. Bojanov colloca la sua narrazione in abitazioni i cui muri parlano di un antico splendore ormai corroso così come corrose sono le anime dei sepolcri imbiancati che considerano la prostituzione come uno dei tanti servizi a cui sottoporre o a cui essere sottoposte. L’India hi tech, che insieme alla Cina dovrebbe far parte del cosiddetto Impero di Cindia, sembra qui lontana anni luce. Solo una ribellione non impossibile può cambiare le cose e può partire solo da una donna che abbia il coraggio di rompere con il passato e con il futuro che altri le prospettano.
Giancarlo Zappoli
★★★