Soggetto: Donatella Diamanti, Giovanni Galassi, Gianluca Gloria, Tommaso Matano, Francesca Tozzi
Regia: Stefano Mordini
Genere: teen drama, thriller
Cast: Noemi Magagnini, Alice Lupparelli, Beatrice Puccilli, Penelope Raggi, Luigi Bruno, Giulio Brizzi, Tommaso Donadoni, Federico Russo, Barbara Chichiarelli, Claudia Potenza, Ilenia Pastorelli, Noemi
Musiche: Fabri Fibra, Giulia Tagliavia
Durata: serie TV, 6 episodi, 45 min ca. (episodio)
Origine: Italia
Anno: 2024
Piattaforma: Netflix
Elena è una ragazza di provincia, stufa della propria vita e delle regole morali imposte dal buon costume. La sua migliore amica Vanessa è il suo opposto, dedita alle apparenze e ad essere la migliore in ogni ambito ma affascinata dal lato ribelle dell’amica. All’improvviso Elena scompare e quella che sembra essere una fuga si rivela un omicidio. Cominciano le indagini e con lo sviluppo degli eventi, man mano che le informazioni vengono a galla, crescono i sospetti costringendo il gruppo di amici e i loro genitori a mettersi in discussione, tra segreti e bugie, amicizie e amori, paure e desideri. L’ambiente che appariva stabile e sicuro viene devastato dalle crepe insite nei rapporti e le tensioni raggiungono il loro apice, rivelando la vera essenza di ognuno dei personaggi.
Tratta dall’omonimo romanzo di Alice Urciolo, la storia è ambientata sulle coste dell’Agro Pontino, tra Sabaudia e Latina, e vede un gruppo di adolescenti che anziché godersi l’estate dovranno fare i conti con l’omicidio di una di loro. Il pilot si apre col momento clou della storia, mostrando prima il punto di vista dell’assassino per poi seguire Elena che scappa, in un passaggio di prospettiva che confonde lo spettatore. Nel corso degli episodi si tornerà in più occasioni a questo momento, rivelando ogni volta qualcosa in più e dando così una certa continuità al racconto, risultando un po’ ripetitivo anche se di certo funzionale. La morte della ragazza viene rivelata solo alla fine del secondo episodio, mentre si infittiscono le trame tra i personaggi, costruendo una rete che si districa durante lo sviluppo della narrazione.
Ognuno dei personaggi principali ha un arco narrativo proprio, innegabile punto di forza della serie e, mentre si sviluppano le relazioni tra i diversi ragazzi e ragazze, per ognuno viene evidenziato un elemento specifico che li caratterizza e che dovranno approfondire, superare o comprendere: per Vanessa si tratta della propria identità, per Vera della sfera affettiva, per Diana del proprio corpo e così via. In quasi tutti i casi si cade però nello stereotipo, creando personaggi scritti a tavolino che sembrano essere stati composti per poter coprire tutti i vari aspetti legati all’adolescenza, ma senza costruire un approfondimento e un’introspezione reali, dandone solo un accenno un po’ vuoto e fine a sé stesso.
Degna di nota l’interpretazione di Beatrice Puccilli, nei panni di Vera, cugina di Vanessa e sorella di Giorgio; la sua rabbia, provocata dal dolore per l’abbandono del padre e dal senso di inferiorità rispetto al lato ricco della famiglia, è espressa in modo autentico e credibile, dando così spessore al personaggio che riesce ad essere odiato e compatito allo stesso tempo e a cui alla fine ci si affeziona. Il resto del cast non riesce a dare lo stesso impatto emotivo e spesso le interpretazioni risultano finte, con battute dette a memoria, piatte e irrilevanti, a cui ha decisamente contribuito la sceneggiatura. Pessima mossa la scelta della cantante Noemi, le cui scarse doti attoriali contribuiscono ad abbassare ulteriormente il livello del cast.
Regia e fotografia non si distinguono per particolari scelte, la serie è girata in modo convenzionale e pulito con uno stile che ben si adatta alla banalità della trama. Unico elemento originale sono dei discutibili primissimi piani forse pensati per creare introspezione ma che risultano solo come uno stacco forzato.
La serie risulta quindi scadente soprattutto per la trama banale, che si sarebbe potuto migliorare con una regia più articolata o un’attenzione maggiore nella scelta del cast, per quanto molti interpreti siano emergenti e abbiano dimostrato buone doti anche se ancora acerbe. Probabilmente una cura maggiore nei dialoghi e un’attenzione ai dettagli, a scapito dell’abbondanza di elementi superficiali, avrebbero permesso loro un’espressività e una concretezza che purtroppo mancano. Serie adatta a un pubblico molto giovane e poco esperto di cinema.
Voto : ★ e ½
Isabella Corsini