Regia: Francesco Lagi
Sceneggiatura: Stefano Accorsi, Enrico Audenino, Teresa Gelli, Giordana Masi
Fotografia: Guido Michelotti
Cast: Stefano Accorsi, Micaela Ramazzotti, Beatrice Fiorentini, Luca Santoro, Alessandro Tedeschi, Ottavia Piccolo, Andrea Roncato
Durata: 6 episodi
Origine: Italia
Anno: 2024
Piattaforma: Sky
Anna ed Alessandro si sono conosciuti in maniera casuale nel 1996 durante un viaggio che da ragazzi avevano fatto in Spagna. Da allora non hanno mai smesso di scriversi con il patto però di non rivedersi più. Oggi lui è un importante architetto ed urbanista mentre lei è impiegata presso un ente che si occupa dell’ambiente, ha un marito e un figlio adolescente. Di passaggio a Bologna, città a cui entrambi appartengono, lui le chiede di infrangere il patto.
Il rischio di trovarsi di fronte all’ennesima rilettura in chiave romantica di un amore che non muore c’era e sicuramente Stefano Accorsi, che è uno degli sceneggiatori, lo aveva ben presente. Dopo la visione della prima puntata si può tranquillamente affermare che il suddetto rischio è stato bypassato. Va subito chiarito che il titolo, anche se identico, non ha nulla a che vedere né con il romanzo di Dino Buzzati né con il film che negli anni’60 ne fu tratto. C’è invece quella che è qualcosa di più di una coincidenza: sia Stefano che Micaela hanno esordito nel cinema con Pupi Avati. Lui con un ruolo da coprotagonista in Fratelli e sorelle e lei come comparsa in La via degli angeli nel 1999 per poi diventare protagonista nel 2013 della serie Un matrimonio. Il segno lasciato in entrambi dal maestro lo si percepisce non tanto nell’ambientazione bolognese (Accorsi a Bologna ci è nato) quanto nella delicatezza con cui i rapporti tra le persone (non personaggi) vengono trattati. Il primo episodio è funzionale non solo a delineare le attuali esistenze di entrambi ma anche a renderci partecipi dei loro inizi nonché a farci comprendere quali siano state le premesse del patto a cui entrambi hanno aderito. Ma l’attenzione non è finalizzata solo a far emergere gli Anna ed Alessandro adulti e quelli adolescenti ma a creare un contesto decisamente credibile anche nelle sue sfumature. Si percepisce da subito come Accorsi, che ha anche il ruolo di produttore esecutivo, abbia pensato la serie ponendosi su un piano di parità con Ramazzotti. Sia Anna che Alessandro hanno a disposizione il tempo necessario per farsi conoscere e per invitarci a seguirne la storia con la quasi certezza, grazie all’impronta impressa sin da subito, di non venire successivamente delusi.
Giancarlo Zappoli
Voto: ★★★1/2