Regia: Matteo Rovere (pilot)
Soggetto: Francesca Manieri
Sceneggiatura: Francesca Manieri
Cast: Alessandro Borghi (Rocco Siffredi), Marco Fiore (Rocco a 9 anni), Eva Cela (Lucia a 17anni), Jasmine Trinca (Lucia adulta), Francesco Pellegrini (Tommaso Tano a 21 anni), Adriano Giannini (Tommaso Tano adulto)
Origine: Italia
Durata: 7 episodi dai 42’ ai 55’
Anno: 2024
Piattaforma: Netflix
Rocco Siffredi giunge a un Festival del porno acclamato come la è più importante star del settore. In quell’occasione dichiara di voler lasciare l’attività per poi subito dopo avere un rapporto sessuale, praticamente pubblico, con una hostess della manifestazione. Quanto vissuto nell’infanzia riaffiora nella sua memoria tormentandolo.
Qualche anno fa Siffredi fu ospite delle Giornate degli Autori alla Mostra di Venezia. In quell’occasione, in seguito a una domanda sulla sua infanzia ad Ortona, si mostrò molto turbato. Quell’episodio torna alla memoria e trova una sua più ampia spiegazione grazie a questa serie, pensata e scritta da una donna che si apre in maniera decisamente coraggiosa. Se è vero che i pilot dovrebbero offrire allo spettatore la ‘temperatura’ della narrazione consentendogli di comprendere subito che cosa può attenderlo negli episodi successivi va rilevato che qui ci si è presi un bel rischio. Perché certamente il prologo lascia ben sperare chi legittimamente si attende dalla serie sesso e trasgressione ma poi, per tutto il resto del tempo, resta ancorato all’infanzia del protagonista mostrando le origini non facili del re dell’hard. Il Rocco che incontriamo è un bambino di nove anni che vive in un quartiere certo non agiato di Ortona, che desidera il sorriso della mamma che invece deve occuparsi di gestire il rapporto con un marito burbero e, soprattutto, con uno dei figli freso disabile da una sprangata ricevuta da uno zingaro. Il piccolo Rocco ha due modelli che però non gli semplificano il processo di crescita. Da un lato il fotoromanzo “Supersex” (protagonista all’epoca Gabriel Pontello) che gli offre l’immagine di un supereroe che non è precisamente né un Marvel né un DC Comics. Dall’altra il fratello (in realtà fratellastro) Tommaso che è bello, forte e ha come fidanzata Lucia da tutti, bambini compresi, desiderata. Ma è proprio Tommaso che ha problemi con i familiari a creare in Rocco un conflitto interiore da cui non si libererà neanche in età adulta. Alessandro Borghi compare solo a tratti ma quanto basta per conferire complessità a un personaggio che altri potrebbero considerare solo uno stallone di razza. L’essersi preso un intero episodio per delinearne le origini offre elementi per attendersi uno sviluppo della sceneggiatura strutturata su più livelli narrativi.
Giancarlo Zappoli
★★★