Blanca – Pilot serie tv

Blanca

Valutazione: 7,5/10

Genere: serie tv Crime

Regista: Jan Maria Michelini, Giacomo Martelli

Sceneggiatura: Francesco Arlanch, Mario Ruggeri, Luisa Cotta Ramosino, Lea Tafuri

Interpreti: Maria Chiara Giannetta (Blanca Ferrando), Giuseppe Zeno (Michele Liguori) , Enzo Paci (Mauro Bacigalupo), Pierpaolo Spollon (Nanni), Antonio Zavatteri (Alberto Repetto), Gualtiero Burzi (Nello Carità), Federica Cacciola (Stella) Ugo Dighero (Leone Ferrando), Sara Ciocca (Lucia Ottonello)

Produzione: Matilde Bernabei, Luca Bernabei, Fania Petrocchi, Daniele Passani, Jan Maria Michelini, LuxVide Rai Fiction

Durata episodio: 148 m

Origine/Anno: Italia, 2021

Messa in onda: dal 22 novembre 2021 Rai 1

Titoli di testa: Breve sigla funky con titoli molto colorati su sfondo nero che anticipano immediatamente la caratura del personaggio.

Script: la scrittura alterna in modo equilibrato l’indagine del presente con gli elementi del passato di Blanca e sono di rilievo i commenti irriverenti rispetto alla cecità. I personaggi sono ben caratterizzati, alcuni però, come il commissario Bacigalupo risultano quasi delle macchiette. Ogni tanto scivola in alcune soluzioni ingenue e forzate per l’evoluzione della storia.

Ritmo narrativo: risulta sostenuto, con il giusto equilibrio tra l’indagine, i momenti divertenti in cui Blanca immagina alcune situazioni e quelli più emotivi e drammatici .

Location: Genova, città resa quasi irreale dalla saturazione dei colori che la rendono una location da cartolina.

Recitazione: Maria Chiara Giannetta, che si è avvalsa delle indicazioni tecniche di Andrea Bocelli, risulta credibile nei panni di una non vedente. In generale diviene un po’ forzata nei momenti drammatici, funziona meglio quando rimane nelle corde dello stile prevalentemente leggero di cui viene vestita la serie.

Musica: presenza della musica funky che caratterizza il personaggio principale e lo stile della serie; vuole infatti sdrammatizzare alcuni momenti  e rimarca la personalità decisa e a tratti quasi eccentrica della protagonista. Altre musiche sottolineano i momenti più riflessivi e drammatici e quelli  di tensione. Pari importanza viene data dai suoni.

Originalità delle soluzioni narrative/formali: viene fatto uso dell’olofonia, ovvero una tecnica di registrazione del suono a 360 gradi che permette di riprodurlo in modo simile a come viene percepito dall’orecchio umano.

Pilot

Blanca Ferrando, una giovane ragazza non vedente, è al suo primo giorno come stagista al commissariato San Teodoro di Genova. Fin dalle prime inquadrature si coglie il suo spirito: si veste a ritmo di musica funky e si muove con i mezzi pubblici grazie al cane guida, un bulldog americano femmina di nome Linneo. Al commissariato, mentre aspetta di parlare con il proprio capo, il commissario Bacigalupo, Blanca fa conoscenza con una donna, Margherita Canepa, e viene colpita dalla sua agitazione. La donna le dice che i suoi occhi “sono una condanna” poi riceve una telefonata che la fa evidentemente desistere dalla ragione che l’aveva portata al commissariato e se ne va. Blanca, nel tentativo di seguirla, finisce pericolosamente in mezzo al traffico e viene salvata dal suo futuro collega, l’ispettore Michele Liguori. Blanca a causa dello stage in polizia; si è appena trasferita nella casa dove viveva con la sorella e ricorda quando giocavano insieme. Poco più tardi Margherita in fin di vita telefonerà alla polizia e la mattina successiva troveranno il suo cadavere con gli occhi asportati sotto il Ponte Morandi.

Blanca ascolta più volte la telefonata di aiuto di Margherita e, grazie al suo udito sensibilissimo e alla sua esperienza nel décodage dei file audio per il tribunale, ha già colto tutta una serie di elementi e indizi che, tuttavia, non vengono tenuti in giusta considerazione dal capitano. Margherita lavorava allo scarico merci del porto, suo  marito ha dei precedenti per violenza domestica e diviene il primo sospettato. La figlia di Margherita, Lucia, che ha accompagnato il padre al commissariato per essere interrogato, stabilisce da subito un rapporto di fiducia con Blanca che, senza essere autorizzata, si reca poi a casa loro. Lucia le racconta che la madre aveva un’amante e di sapere chi potrebbe averla uccisa. Liguori continua le indagini e scopre che diversi omicidi di donne sono collegati agli sbarchi di una nave nel porto e con Blanca condividono l’ipotesi che possa essere opera di un killer seriale; entrambi, all’insaputa del capitano, si recano al porto, dove Blanca, grazie alle sua capacità di analizzare e localizzare i rumori, scopre il posto esatto in cui Margherita è stata assassinata. Le indagini dei tabulati telefonici portano a sospettare anche del capo di Margherita che, interrogato, dichiara di averla corteggiata senza riuscire a sedurla.

Lui e la moglie rivelano che Margherita era incinta e che il marito ne era a conoscenza, motivo per cui viene arrestato per l’omicidio. Nanni, un cuoco a cui Blanca ha scritto un commento negativo su un suo piatto, va da lei a lamentarsi ma poi rimane molto colpito dalla ragazza.  Lucia supplica Blanca di provare l’ innocenza del padre. Blanca, vista l’indifferenza di Bacigalupo all’ipotesi che l’omicida non sia il marito della vittima, mette a conoscenza delle sue ipotesi lo zio magistrato che dispone l’intercettazione degli uomini della nave su cui probabilmente si cela l’omicida. Lucia a tarda sera va a trovare Blanca che si confida sul proprio passato e sulla perdita della sorella, assassinata come la madre di Lucia inoltre racconta a Blanca che il padre, la notte dell’omicidio, non è mai uscito di casa. Vengono messi i microfoni nella nave e Blanca coordina e monitora le operazioni di intercettazione…

L’uso frequente dello splitscreen, la salutazione dei colori e l’olofonia, ovvero una tecnica di registrazione del suono a 360 gradi che permette di riprodurlo in modo simile a come viene percepito dall’orecchio umano, rendono questa fiction innovativa e originale per il palinsesto della RAI. Il tentativo è quello di coinvolgere lo spettatore in un’esperienza sensoriale, uditiva e visiva che possa avvicinarlo a quella della protagonista.  In linea con tale scelta stilistica, la location è Genova, una Genova in technicolor, quasi irreale, che si illumina con la pioggia perché la  protagonista “ha imparato a ballare sotto la pioggia” e che fa pensare a come Blanca possa immaginare e ricordare Genova.  La scelta musicale, in primis con la sigla funky, contribuisce in modo determinante a creare uno stile sia della serie che della protagonista, giovane, accattivante, a tratti irriverente. Ciò è ben evidenziato anche dall’uso dei costumi di Blanca,  tecnici, succinti e fluo e dei titoli di testa molto colorati che rivelano ancora una volta i tratti della personalità del personaggio: intelligente, a suo modo solare ed eccentrica. I suoni costituiscono, al pari delle musiche, delle sottolineature importanti sia per la trama che per i rilievi emotivi del personaggio. Il ritmo narrativo risulta sostenuto con dei colpi di scena alternati tra l’inchiesta del presente e quelli relativi al passato di Blanca che rendono lo script dinamico ed equilibrato.

L’altro punto di forza è il tema trattato: una cecità, quella di Blanca, che non permette diventi un limite per realizzare le proprie aspirazioni lavorative nonostante le credenze delle persone come il suo capo che non manca di rimarcare la sua diversità. Blanca conserva la propria autonomia, vive da sola e ha una normale complessità emotiva e sentimentale. Questo permette di far riflettere su alcune credenze riguardo alle persone non vedenti percepite spesso come dipendenti, bisognose e asessuate. I dialoghi e le freddure di Blanca lo evidenziano continuamente con un giusto spirito critico e ironico.

Maria Chiara Giannetta che si è avvalsa delle indicazioni tecniche di Andrea Bocelli risulta credibile nei panni di una non vedente, e in generale funziona bene quando rimane nelle corde dello stile della serie. La recitazione non solo della protagonista risulta, invece, un po’ forzata sopratutto quando è nel registro drammatico, quando cioè si vuole prendere un po’ più sul serio  ed esce dallo stile scanzonato di cui si vuole vestire la fiction. L’uso ingenuo di alcune trovate narrative per far procedere la trama inoltre fa ricadere questa fiction all’interno degli standard Rai mentre gli elementi citati vorrebbero connotarla come un prodotto maggiormente innovativo.

Maria Antonietta Vitiello